La Statua di Carlo V d’Asburgo è una realizzazione bronzea realizzata dallo scultore Scipione Li
Volsi, ultimo esponente della dinastia dei Li Volsi di Tusa e Nicosia.
La famiglia Li Volsi fu molto attiva nella realizzazione di manufatti lignei e bronzei, ma anche
nella modellazione dello stucco che ebbe, successivamente, il momento di maggior splendore grazie
al Serpotta.
La statua, realizzata nel 1630, rappresenta Carlo V d’Asburgo di rientro da Tunisi, nel 1535, dopo la
trionfale campagna che lo portò alla conquista di Tunisi e la sconfitta dei pirati musulmani
dell’impero turco – ottomano che razziavano le coste e le imbarcazioni mercantili siciliane. Proprio
queste gesta lo fecero accogliere dal popolo siciliano come un liberatore e, nel settembre 1535,
Carlo V rinnovò i privilegi del Regno e della città felice di Palermo, atto che viene immortalato
proprio nella statua.
La statua è posta su un piedistallo di marmo grigio di Billiemi realizzato da Giacomo Cirasolo e
Luigi Geraci, e decorato con bassorilievi da Giovanni Tagliavia. L’opera era destinata inizialmente
ai Quattro Canti, ma venne definitivamente collocata in piazza Bologni nel 1631.
La goliardia popolare nel corso del tempo ha attribuito alla postura del sovrano varie
interpretazioni: dal “Per venire a Palermo ci vuole un sacco di soldi alto così” al più moderno e
triste “A Palermo l’immondizia è alta così”.
La piazza, dove si trova la statua, venne creata dall’allora reggente del Regno delle Due Sicilie, don
Carlo d’Aragona e Tagliavia, principe di Castelvetrano, ma prende il nome da don Luigi
Beccadelli Bologna, barone di Montefranco, che vi fece erigere il suo palazzo nella seconda metà
del 1500 e fece ampliare la piazza, decorandola ed abbellendola, nel 1573.
Il palazzo passò, poi, tra le proprietà della famiglia Alliata di Villafranca fino al 1988, quando
l’ultima erede, Rosalia Correale Santacroce, lo donò alla curia arcivescovile non senza scalpore.
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